Non è facile dare al desiderio una forma d’immagine, proprio perché è qualcosa che va oltre la serie degli oggetti che coscientemente vogliamo e che manca di una sostanzialità immediata.
Ma è all’idea che desiderare è accorciare la distanza tra noi e l’evento, focalizzare l’obiettivo, renderlo un’immagine chiara, forte e costante che risponde la proposta grafica di quest’anno.
La composizione tipografica riempie gli spazi, si fa immagine dominante, cattura l’attenzione e si rende “presente”, centrale, chiara e costante attraverso molteplici soluzioni formali e compositive, come il desiderio stesso, come gli oggetti e le esperienze di cui vorremmo entrare in possesso se potessimo rispondere alla classica domanda “esprimi un desiderio”.

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paola tuccillo | marco nottola